Salve amata e pace a te e a tutte le anima di buona volontà.  

Tanti i dubbi che salgono dal tuo cuore, amata, e tutti più  che plausibili per voi che ancora siete nel mondo duale e vi è richiesto di rimanere e trascendere allo stesso tempo.

 

La malattia, amata, è un disagio come vi abbiamo già detto tante volte, tutte le malattie sono disagi emozionali prima che fisici.

Ma ad un certo punto quando il disagio è dato da una forma pensiero ricorrente ad un livello più che inconscio ecco che le cellule, per l’esattezza il DNA cambia direzione, accelera e impazzisce e crea la malattia che voi temete in assoluto: il tumore.

Questa parola genera paura e altri non fa che peggiorare lo stato della memoria nel DNA che nel qual caso peggiora e degenera.

Come fare dunque, vi chiederete, per poter guarire?  

 Entrare nei vostri corpi sottili e chiedere aiuto al raggio divino che porta la luce.

Meditare sui vostri pensieri ricorrenti e renderli evidenti, non continuare a tenerli oscuri, infine amare questa paura oscura che con la luce, oscura più non è.

Questa, amata, la Via.

Così è detta, così è fatta.

Semplice come semplice è l’amore di Dio per voi.

Mai e poi mai Dio avrebbe generato un simile flagello.

La paura della solitudine dopo essersi persa, l’anima non ha potuto più nulla e la vostra mente ha iniziato a credersi anima ed ecco che ha generato figli… ma privi d’amore.

 Questa la storia dell’umanità piena di dolore.

Ora il riconoscere questa lunga strada di buio è l’inizio e il lasciare ad un piccolo lumicino di illuminare il percorso è un altro paso verso la consapevolezza, la vostra Ascensione.

Ora, amata, ancora senti e riconosci di essere immensamente amata e benedetta e la nostra speranza, che è preghiera per te, è che tu possa fidarti completamente dell’amore misericordioso radiante di Dio.

 

Pace a te benedetta

Ezechiele

Messaggio da Ezechiele  tramite Emanuela

 

"Amata sì  questo  è il segnale,  tanto  abbiamo  da  passarti,   per  te  e per  tutti  coloro  con i  quali  entri  in  contatto.  Apri,  apri le porte amata,  non temere , non aver  paura,  nulla può succederti  di   male  poiché tutto  si  svolge  nella   luce.  Comunicare,  passare, trasferire la luce  quelle  particelle  di   cui  ti nutri  anche se  non  lo  sai  e come  dici  tu  "non  ti ricordi”  ma l'anima  sa,  al  di sopra  e nel più profondo  "sa" che queste  particelle  sono  sempre  intorno a te e da  sempre  tu  ti “nutri  e respiri ". Voi  siete immersi nella  luce  solo  che  quando l'accesso  è  nella mente e non  nel  cuore  perdete  di  vista  CIO'  CHE  E' e di  cui siete  fatti . Credi,  non  vi  è  facile accedere  a questa  consapevolezza   ma noi siamo qui per questo. Spesso  impotenti ma  presenti .  Amata  le  luci Francescane sono parte  di quella   luce  e  questo  PAPA è la  luce  per  eccellenza. Tanto sta  cambiando il vostro  pianeta per  merito  vostro, di quelli   che come te  vivono di  questa  luce  dall'inizio  del  percorso di vita  terrena.  Ora  occorre  stringere  i tempi, occorre  aprire  le  porte.  LE TUE  AMATA !  Più aprirai  la porta  superando  la paura,  più  vedrai l'orizzonte  "di  là” . Sì  amata   il nostro  orizzonte! Ma anche  più  intuizioni  per  operare ti verranno mostrate  perché  aspettiamo  da tanto  questo  meraviglioso  incontro.  OGNI  PORTA  CHE SI APRE  è  per  noi  GRAZIA e la luce  cresce.  Grazie  amata  di  aver  risposto  alla nostra  chiamata. Ma  non  aver  paura sei  da sempre  benedetta.

 

Con  Amore  infinito  Ezechiele 

Per noi si apre una porta dopo l’altra:

31‐10‐2011; 11‐11‐2011; 6‐06‐2012
Di Gisella Cannarsa

 


Tra pochi giorni saremo chiamati a vivere l’inizio di un periodo estremamente significativo, in termini energetici.
Stiamo per entrare, infatti, in un anno di “compimento”, che metterà fine a molte delle trasformazioni che ci hanno coinvolto, a partire dal 1987 (anno della Convergenza Armonica), e che continuano a non darci tregua, incalzando il ritmo delle nostre giornate obbligandoci a rivedere cosa tenere e cosa lasciar andare, nel bagaglio esistenziale.
Il primo evento sarà l’inizio dell’anno esoterico, Samhain, la notte del 31 ottobre (lunedì), dai più conosciuto come Halloween.
Già in questi giorni si percepisce il varco che si sta aprendo con ciò che non è di questo mondo materiale: se nutrite pensieri insoliti, di buio, di paura, e se vi sembra di vedere persone che non sono più con voi, e se vivete attimi quasi impercettibili, in cui la sensazione è quella di toccare un altro spazio/tempo, ricordate che non state impazzendo, ma che è questo momento dell’anno ad essere così speciale.
E quest’anno lo sarà ancora di più, per molti equivarrà a vivere un viaggio astrale ad occhi aperti, nella piena consapevolezza dell’esperienza in atto. Non sprecatelo.
Le scuole esoteriche tradizionali insegnano che, con Samhain, arriva il momento in cui occorre fare come le piante, che si preparano all’inverno, cioè dobbiamo attivare un “processo di separazione”, che lasci morire alcune nostre parti esteriori ed inutili, per concentrare le energie vitali, e prepararsi alla nuova vita, in primavera, a cui seguirà la raccolta dei frutti prodotti da tale rinnovamento e impegno creativo.
Certamente di “tagli” ne abbiamo fatti tanti, specialmente in questi ultimi 8 anni, e non solo emozionali e comportamentali: sottoposti ad un effetto centrifugo, siamo stati costretti, nostro malgrado, a separarci da persone, proprietà, sicurezze …
Pensando al “Salto quantico”, verso un mondo nuovo (diverso da come lo abbiamo concepito finora), concetto simboleggiato dalla data “21 dicembre 2012”, di cui tanto si parla, appare evidente che questo anno esoterico è l’ultima occasione in cui possiamo vivere pienamente, completamente il processo del Cambiamento Interiore, per acquisire un modo di pensare, ed agire, completamente nuovi: un processo necessario per non fare l’errore di rimettere in piedi le stesse strutture del vecchio paradigma, sotto mentite spoglie.
Un errore molto comune, che mantiene la sua forza attraverso i messaggi subdoli (fatti di mezze verità o di intenti celati), le affermazioni negative (veri e propri decreti che influenzano la vita), le critiche distruttive, tra le persone convinte di esercitare così, al meglio, la libertà di espressione.
Un errore che, pur cambiando le situazioni, i protagonisti, i luoghi, genera sempre lo stesso risultato: scommetto che lo avete provato anche voi.
Il secondo appuntamento è il Gran Portale dell’11:11:11 (venerdì 11 novembre 2011), e che quindi capiterà esattamente 11 giorni dopo Samahin…
Undici è un “Master Number”, come dicono gli americani, che riguarda il progresso evolutivo dell’Uomo che si riappropria della sua Divinità.
L’anno scorso, con il 10:10:10 la collettività Umana ha percorso l’ultimo tratto del cammino di accettazione dell’aspetto Divino, dio/dea (qualsiasi sia il suo nome, genere e colore), come parte di sé: per secoli siamo stati educati a considerare la divinità come una entità da incontrare in templi
diversi dal proprio cuore, concessa solo attraverso cerimonie di terze persone.
Una volta l’Uomo non era separato dal suo Principio Divino: lo sapeva, non aveva dubbi, lo sentiva e lo celebrava. Poi sono cominciate le interpretazioni e le manipolazioni, che non si sono più fermate, e gli esseri umani hanno creduto veramente di essere diversi tra loro, buoni o cattivi e bisognosi di ferree regole e punizioni.
Ora questa informazione è superata, perché la verità è nuovamente accessibile a chiunque: la griglia della separazione tra Uomo e Dio, che ha predominato sulla Coscienza individuale, non sarà più alimentata.
Con l’11:11:11 varchiamo la soglia della nostra stessa esistenza, con la capacità di riconoscere perfettamente, senza esserne confusi, il dualismo insito in ogni manifestazione, e con la capacità di adattare le energie alle necessità del momento, mantenendo salda la volontà personale, proprio qui, sulla Terra.
Si ricomincia, ma ad un livello di consapevolezza superiore.
Non ci si affida più, come bambini, a chiunque, tollerando che altri decidano per noi, ma si accetta invece di essere protagonisti attivi.
D’altra parte, i Bambini Indaco, non ci hanno insegnato che alle regole assurde si può disobbedire?
Assisteremo a questo: alla disobbedienza di chi è preposto a seguire gli ordini, le regole, senza discuterli.
Il “buon senso” cambierà la direzione, il verso, del Potere. Cosa è l’autorità, senza un braccio che ne eserciti la forza?
La rassegnazione, intesa come l’uniformarsi al volere altrui, è pian piano sostituita dalla determinazione a raggiungere quegli ideali individuali e comunitari che si sono accesi dentro, anno dopo anno, come unica risposta per il Ben Essere planetario.
Una determinazione fatta di “semi di volontà pacifica”, che stanno già dando i frutti (vedi le manifestazioni italiane e non, che hanno evitato la violenza, nonostante le provocazioni e il terreno predisposto con micce di guerriglia), e che consolideranno la loro efficacia.
Sarà quel nuovo atteggiamento interiore, sereno e focalizzato, che in molti impareranno ad assumere, ad essere l’arma vincente.
Il vero Guerriero, d’altra parte, non è aggressivo e distruttivo: è attento, presente, attivo e usa l’energia in modo mirato, anziché sprecarla.
Il Portale influenzerà anche un altro aspetto del comportamento umano: la menzogna, a qualsiasi livello, sarà immediatamente scoperta, e impareremo ad essere sinceri, con noi stessi e con gli altri, utilizzando la comunicazione con maggiore chiarezza.
C’è un meraviglioso film, che pochi conoscono perché in Italia non ha avuto distribuzione, e che vi consiglio di procurarvi, che è “Interstate 60” (Statale 60, del 2002), che riassume un po’ il percorso che abbiamo fatto finora, come Umani: abbiamo cercato fuori di noi (nei personaggi ed eventi, incontrati sulla strada irreale del nostro viaggio terreno), le risposte per andare avanti in ciò che crediamo e amiamo. Ora ci rendiamo conto che occorre affidarci, e non al caso o a un altare, ma alla nostra “saggezza” interiore, nutrita dallo Spirito.
E per farlo, è fondamentale la coerenza: “Dici quel che pensi, pensi quel che dici”.
Ebbene, questo Portale ci mostrerà i frutti della Coerenza espressiva.
Potremmo mai mentire alla divinità che è in noi?
Attualmente sta succedendo quello che viene raccontato nel mito di Atlantide, poco prima della sua distruzione: chi era al potere faceva scelte senza Cuore, dettate dalla sola logica della mente, senza volontà di imparare dalle conseguenze, considerate come inevitabili effetti collaterali.
Ma ci sono due differenze tra quella Civiltà e la nostra: - la prima è in termini di Consapevolezza: nei Registri Akasici esiste il ricordo di quanto
hanno esperito gli Atlantidei, quindi siamo avvantaggiati, perché sappiamo quali possono essere le conseguenze di questi comportamenti;
- la seconda è il numero di Umani che, oggi, possono pesare nella polarità della scelta.
Gli appuntamenti che ci attendono, sono vibrazionalmente strutturati per accompagnarci nella valutazione di cosa credere e fare: Anime individualmente pensanti, anziché influenzate da dogmi retaggi ideologici.
Il terzo appuntamento di immenso rilievo, sarà il 6 giugno 2012 (mercoledì), quando si concluderà il ciclo di Venere, cominciato 8 anni prima.
L’8 giugno 2004 ci fu l’eclissi di Venere sul Sole: magari non lo ricordate bene, ma fu l’attivazione di una accelerazione karmica, su tutto il Pianeta.
Da quel momento abbiamo avuto la sensazione, sempre più evidente, che le cose peggiorassero. In effetti da quella data siamo stati chiamati ad un processo di purificazione, di eliminazione: per far emergere la Luce interiore occorre sacrificare gli orpelli della personalità, lasciar gli ormeggi che ci trattengono in un mondo materialista concepito in modo ormai obsoleto.
Venere nasce nuda dal mare, grande bacino simbolico delle emozioni
Così abbiamo fatto i conti con la forza di un karma sempre più immediato e travolgente, in cui non c’era più spazio di tempo tra la causa e l’effetto, mentre i vecchi debiti, ancora da rilasciare, tornavano (e tornano ancora), a galla sempre più forti e ossessivi, dolorosi, obbligando ognuno a guardarli in faccia, imparando a riconoscere le personali responsabilità, le implicazioni del nostro agire e non agire (un processo che in tutto il mondo, è arrivato a coinvolgere il simbolo per eccellenza, dei debiti e dei crediti, il denaro! Non è un caso che proprio ora di parli di “debito pubblico” e quanti si propongono come esattori, o giudici, sono ugualmente implicati nella restituzione di quanto devono, per bilanciare il loro karma).
Il Portale 11:11:11, come ho già scritto, ci metterà sul binario della coerenza, e cadranno le ultime illusioni (rimanere nel passato credendo di vivere il presente, continuare a procrastinare, chiedere aiuto senza accettarlo, dire mezze verità, sono tutti inganni verso di sé e gli altri). Saremo quindi ben preparati, in sintonia con le vibrazioni dell’avvenimento celeste.
La chiusura del ciclo di Venere sarà un processo che ci accompagnerà definitivamente all’incontro con la nostra parte più antica (secondo la tradizione aborigena); al recupero della famiglia, da parte del “bambino orfano” (secondo la tradizione Masai); al riconoscimento del nostro aspetto Guerriero (secondo la tradizione dei babilonesi e dei maya).
Questa Venere, il cui simbolo è l’Ankh egizia, segno legato alla Dea Madre e ai suoi poteri di vita e procreazione, raffigurante lʹunione della Terra femminile con i raggi del Padre Sole…
A sinistra il simbolo dell’Ankh, a destra il simbolo astrologico di Venere
Con la conclusione di questa danza venusiana, si completerà nel cielo il disegno di un pentacolo, formato dalle cinque congiunzioni con il nostro Pianeta, avvenute negli otto anni: pentagono da cui ha origine proprio il famoso simbolo della stella a cinque punte (pentacolo o pentalfa),
I miei studenti riconosceranno (spero), in queste indicazioni il percorso insegnato nella scuola, del passaggio dall’Uomo “in cerca del Divino” all’Uomo “perfetto (266 sono i giorni di gestazione e 266 sono i giorni del suo ciclo di apparizione, sia come stella del mattino, sia come stella del
tramonto).
Cominceremo finalmente a toglierci di dosso un fardello dopo l’altro.
La zavorra che impedirebbe il Salto.
Buon viaggio a tutti noi! Gisella


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L’uso della parola

 

Solo quando tutto sembra fermarsi tutto si muove. Non esiste sosta, tutto é continuo movimento. Nulla si perde, nulla si distrugge. Ogni cosa appare uguale a sé stessa ma é in verità profondamente diversa. Persino le parole, composte di energia, lo sono, oggi assumono un significato e domani un altro a seconda del vostro grado di coscienza. Per questo occorre poco parlare, poiché la parola, come l'azione e il pensiero, influenza l'universo. Fate caso a questo, voi che siete nella strada del risveglio: fate caso a ciò che voi stessi producete ogni giorno come pensieri, parole ed azioni. Non lasciate il vostro pensiero alla deriva così come non lasciate che le vostre parole si esprimano da sé. Vi é differenza quando esprimete qualcosa nella modalità usuale da quando  esprimete un concetto con l'intenzione di illuminare e di farvi a vostra volta illuminare da ciò che avete appreso nel processo di acquisizione di quel concetto. Nel primo caso vi é un processo verbale automatico, nel secondo caso si crea uno sforzo attivo atto all'evoluzione. Occorre sempre maggiore responsabilità di fronte a voi stessi poiché é Dio stesso che ve la chiede, È Dio stesso che ve la dona e che confida pienamente nelle vostre capacità di comprensione ed elevazione. Credete dunque che ciò che chiederete in fede già lo avete ottenuto. Così é per la parola che tutto esprime, che tutto cela e che tutto rivela, ma a livelli vibrazionali diversi. Esattamente come i suoni che essa contiene. Esprimete ciò che dovete esprimere ma non mantenete la parola imprigionata, lasciatela evaporare nell'aria. Se essa sarà illuminata si comporterà come vapore che inonderà, nutrirà ed espanderà l'universo, ma se essa sarà bassa di vibrazione energetica si cristallizzerà purtroppo dentro voi stessi e diverrà ghiaccio. E allora occorrerà molto lavoro per scioglierla. Le parole sono come acqua che sgorgano profondamente dal cuore per lenire, per guarire, per istruire. Di questo il risvegliato deve tenere conto e veicolare la giusta parola al giusto spirito, tenendo conto del suo livello di evoluzione e di maturità spirituale, nella consapevolezza che non ciò che voi intendete esprimere venga correttamente recepito ma che venga prontamente integrato ciò che la persona deve comprendere per la sua crescita. Per questo motivo non avete bisogno di troppe parole: per esprimere un concetto divino a volte si utilizza proprio il simbolo che unisce il senso di più parole, che unisce e nel contempo lo trascende. Quindi nell'espressione verbale usate cautela, nella manifestazione verbale usate parsimonia e nella vivificazione degli spiriti tramite la vostra parola usate il Buon Giudizio.


Grazie a voi

Alma



La forza della parola

 

Poni , Signore, una custodia alla mia bocca,

sorveglia la porta delle mie labbra (Sal. 140)

Ma Gesù taceva (Mt. 26, 63)

 

 

 

Quando penso alla forza della parola, penso alla forza della Vita e mi compare un’ immagine: il ciuffo d’erba che spunta dall’asfalto, la Vita appunto!

Anticamente in Giappone si diceva che ogni parola possiede il suo spirito.

Nel Vangelo di Giovanni si legge : “ Al principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio, il Verbo era Dio”

Queste “  parole “  racchiudono un  mistero lasciando aperta la via  a diversi livelli  di comprensione.

Partendo dall’ annuncio di Giovanni si potrebbe dedurre che “al principio “ non è “ il Principio “ e come dice Panikkar  “ il Principio è il silenzio e ogni parola che non scaturisce dal silenzio non è parola vera ………….. Non solo, prosegue, al Principio era la parola, ma anche agli inizi di ogni civiltà vi è stata la parola “. La parola crea.

Anche i Veda affermano che “in Principio era la Parola” , non si conosce l’autore, ma in India la Parola viene onorata in quanto è considerata primordiale.

La parola è un simbolo, ma simbolo di che cosa?  Le parole scritte sono simboli grafici delle parole suono che pure sono simboli dei concetti che a loro volta sono simboli del pensiero che in fine è simbolo della Coscienza totale. Infatti quando si afferma che  l’energia segue il pensiero emerge con evidenza  la forza della parola che rappresenta la manifestazione e la complessità della vita che dovremmo cercare di armonizzare.

Prima si diceva che ogni parola possiede il suo spirito, oggi direi  che ogni parola possiede la sua vibrazione e impone responsabilità di utilizzo. Dovremmo nutrirci di silenzio per pronunciare le giuste parole che in quanto giuste o autentiche attivano l’energia  equivalente. Dare “nome” alle cose significa essere signori della cosa, è forse per questo che la religione ebraica proibisce anche solo il pronunciare il nome di Dio. Nel cristianesimo si legge “ non nominare il nome di Dio invano” .

 Dice la tradizione ebraica che  pronunciare  con animo puro i nomi degli angeli  è una evocazione di quelle vibrazioni che possono risvegliare equivalente pienezza di vita.

Quando rifletto sull’ “Assoluto non manifestato “, (Braman )  penso al silenzio di Panikkar e all’”Infinito” di Leopardi.  Provo smarrimento, anche se questo smarrimento lo sento maggiormente   per………”la presente e viva e il suon di lei” (la complessità della vita). Ma c’è differenza, io mi chiedo? Si possono separare? Si può separare  lo Spirito dalla sua manifestazione? E’ questa la domanda.

Nell’insegnamento dell’ Ikebana (via dei fiori- Zen) vi è una composizione che tende a rappresentare simbolicamente la verità attraverso l’armonia e l’asimmetria. Il ramo principale che determina il movimento si è tentati a pensare che debba essere verticale, visto che si vuole rappresentare la verità. Lo stile invece lo prevede con la curvatura . Questo è un insegnamento attraverso una metafora. Il ramo curvato a semicerchio che richiama la flessibilità e l’armonia si posizionerà con un po’ di impegno e di maestria, con la sua punta perpendicolare al centro del vaso, simbolo dello spazio cosmico, e mostrerà il suo riflesso nell’acqua….. Osservando la composizione dalla giusta distanza, si potranno notare ,nel semicerchio creato con il ramo, alcuni fiori o rami armonicamente disposti lasciando così intuire un secondo semicerchio immaginario raffigurante lo spazio vuoto . Se la composizione è ben strutturata e i fiori lasciano intuire anche la profondità, l’immagine potrebbe sembrare una sfera. Ecco la “parola” che si fa “vita- piena” e il “ silenzio- vuoto che assieme compongono la verità cerchio.

Ma cosa è allora la verità?

E’ un nostro bisogno fondamentale. La parola povertà per San Francesco diventa verità.  La ricerca  della verità favorisce la nascita di un “ io che guarda “ e con questa presenza cessano i giudizi costatando che io sono signore di me stesso e che tutto si va salvando. Ne consegue che l’imperativo “ conosci te stesso “ viene a costituire il senso della vita umana.

Inoltre “ Non voler andare fuori, rientra in te, nell’uomo interiore abita la verità “. Queste sono le ” parole “ di S. Agostino .

Posso rileggere allora “ le parole di sempre “  nel Tao te king, nei sermoni Zen, nei Veda, nei papiri egizi, nella Bhagavad Gita  come nei Vangeli o nelle epistole di S. Paolo perché tutte le vie sono buone purché noi le consideriamo “ Vie “ e ci incamminiamo in esse.

Simmaco ci ricorda però che “ Per una sola via non si può giungere a un così grande segreto “. E il segreto si chiama    “ Io sono colui che è “.

Verbo :    essere

Tempo :   presente

Non si tratta più di sapere, ma di Essere. 

 

 

Francesca Famà Casarin